Il territorio

Cala Gonone e la sua storia

Cala Gonone affonda le proprie radici in epoca nuragica; la zona era conosciuta come Portu de 'Onone nelle Collettorie Pontificie del 1341 e si mantenne pressoché isolata dal mondo esterno fino all'apertura della Galleria vecchia nel 1860, che la collegò con Dorgali. Dopo la costruzione del porto nel 1913, ebbe inizio il turismo di massa

Isolata dal resto della regione a causa del territorio estremamente impervio, Cala Gononeha alle spalle una storia molto antica: il vicino porto di Nuraghe Mannu o Sulcalis era già esistente nel periodo nuragico e successivamente in quello romano ma, con l’anno Mille, ebbe inizio un graduale spopolamento che si protrasse per qualche secolo prima di tornare ad essere nuovamente utilizzata come approdo portuale nel tardo Medioevo.

Il luogo oggi conosciuto come Cala Gonone era registrato come San Giovanni Portu Nono o Portu de 'Onone nelle Collettorie Pontificie del 1341, e costituiva lo sbocco al mare della Zona affrancata extragiudicale di Girifai. Nel catasto De Candia del 1846, con il nome Portu de Gononi si intendeva l’area del litorale di fronte all'acquario, mentre la costa dell'attuale area portuale era conosciuta come Cala Gurtidosa.

Una data spartiacque è quella del 7 febbraio 1860, allorché venne inaugurata la Galleria Vecchia che permise dei collegamenti relativamente veloci fra Dorgali e Cala Gonone: da questo momento il commercio nella zona subì un rapido aumento. Già al 1898, infatti, risale la costruzione della chiesa di Nostra Signora di Bonaria, allora dedicata alla Madonna della Guardia, attorno a cui si sviluppò il moderno centro abitato, anche grazie all’immigrazione di pescatori provenienti da Ponza.

Dagli ultimi anni dell’Ottocento, Cala Gonone fu interessata da un crescente numero di turisti di Nuoro, Oliena e Bitti, attratti dalla purezza delle acque, dalle foche presenti nella grotta del Bue Marino (da cui trae anche il suo nome) e dai boschi del circondario. La costruzione del porto nel 1913 e del primo stabilimento balneare nel 1932 furono il preludio all’esplosione del turismo di massa nel secondo dopoguerra. Ma questa è tutta un’altra storia.

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